Quando, dopo sette lunghi giorni di infruttuose ricerche negli impervi boschi dell’isola di Hokkaido, di ritrovarlo in vita si erano ormai perse le speranze, linsperata sorpresa: entrando in un capanno adiacente alla base militare di Shikabe, un soldato si è trovato di fronte Yamato Tanooka. Il piccolo, 7 anni, per punizione era stato lasciato solo in un bosco dai genitori, pochi minuti e di lui si erano perse le tracce. Ad accrescere lansia delle centinaia di soccoritori e volontari (180 solo tra poliziotti e militari), che fin da subito si sono messi sulle sue tracce, la presenza in quei boschi di orsi feroci. Ma Yamato non si è perso danimo: ha continuato a camminare nei boschi per ben 7 chilometri, fino a quando non si è imbattuto in quel capanno, che lo ha protetto in questi giorni dal freddo e dalle avversità. “Uno dei nostri militari si stava preparando per un’esercitazione questa mattina e, quando ha aperto la porta di un capanno, lo ha visto – ha spiegato il portavoce dell’esercito – Quando gli ha chiesto, ’sei Yamato?’, il bambino ha detto sì.Ha raccontato che aveva fame, così il soldato gli ha dato un po’ di pane, riso e acqua”. Quindi il piccolo, per mezzo di un elicottero militare, è stato trasferito in ospedale dove, dai primi esami, non è fortunatamente emerso nulla di grave: stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Kyodo, Yamato era leggermente disidratato e, su gambe e braccia (frutto della camminata nel bosco tra rovi ed arbusti), presentava piccole escoriazioni superficiali. Nel corso dell’improvvisata conferenza stampa seguita al ritrovamento del bimbo, il padre ha chiesto pubblicamente scusa, ammettendo di “essere andato oltre. Il mio atto eccessivo ha detto luomo – ha costretto mio figlio a vivere un momento doloroso. Mi scuso di cuore con le persone della sua scuola, con i soccorritori e con tutti i quali abbiamo causato problemi”. Luomo (che aveva fatto scendere dall’auto il bambino perché si era comportato male), ha ribadito di aver cresciuto il figlio “con amore e continuerò a farlo”.
M.